Sopra la spiaggia dorata di Ramla Bay, a nord di Gozo, si apre una fenditura nella roccia. Da qui, lo sguardo spazia su uno dei panorami più belli del Mediterraneo.
Sulla costa nord di Gozo, tra i paesaggi brulli e selvaggi dell’isola, si nasconde un piccolo tesoro che racconta una storia antica: le saline di Xwejni. Qui, dove il vento soffia impetuoso e il mare lambisce la terra con la sua eterna danza, generazioni di uomini hanno coltivato il prezioso oro bianco: il sale marino.
Le saline di Gozo risalgono a più di 2000 anni fa, un retaggio dell’epoca romana che ancora oggi resiste al tempo. I Romani, esperti nell’arte della conservazione del cibo, sfruttavano il sale per essiccare carne e pesce, assicurando così provviste per i lunghi viaggi e per le legioni che si muovevano attraverso l’impero.Ma il metodo di raccolta non è cambiato molto nel corso dei secoli: le pozze scavate nella roccia calcarea raccolgono l’acqua del mare, che il sole e il vento trasformano lentamente in cristalli di sale puro.
Malta, un gioiello del Mediterraneo con un ricco patrimonio culturale e paesaggistico, sta affrontando una delle sfide più critiche della sua storia: il degrado ambientale.